sabato 9 maggio 2009

è possibile?


Avrei voluto proseguire il tour eno-gastronomico, indubbiamente una attività ben più piacevole, ma prima mi urgono in gola due parole.

Si mi urgono è la parola esatta.

L’altro ieri l’Italia, in violazione del diritto umanitario, da cui discendono le norme sul diritto dei rifugiati, ed in violazione della Carta Costituzionale Italiana, ha negato a delle PERSONE, perché sono PERSONE ministro, l’ingresso nel nostro Stato, vaneggiando su un principio di respingimento di cui pare ci sia da andar fieri.

Non è così.

Piccolo uomo io so che tu sei.. sei come dire…sei tu, così misero e miserabile da non riuscire a trovare nemmeno parole adatte per fartelo comprendere come vorrei.

So delle tue idee, che sono partorite monche e distorte ab origine e so anche che il vero responsabile è chi ti ha messo lì.

Meriterebbe l’ergastolo, o essere egli stesso spedito in Libia, ma con i migranti, non in fumosi e caldi hammam pieni donne lascive come vorrebbe.

So anche che non ci arrivi non capisci l’enormità i ciò che hai fatto.

Tu hai negato le nostre origini tutte.

Ti sei messo contro tutto.

Hai negato l’accoglimento a chi ne aveva diritto, non tanto per il diritto che è poca cosa, per l’uomo, per umanità.

Hai negato la base dell’essere umano, il principio, la pietà cazzo.

Hai mandato degli esseri umani al macello, ad essere schiavi in Libia, e osi anche plaudere a questo.

Hai costretto altri esseri umani ad eseguire tra gli ordini più infami che possa essere dato ad un militare.

Che vabbé sono militari, e come dire ANCHE VOI SVEGLIA!, se l’ordine viola il diritto umanitario può essere disatteso senza conseguenze, magari la prossima volta, invece di piangere dopo..

Eppure, non ostante l’enormità della cosa non vedo sdegno.

Notizia da terza pagina.

Vedo che se il Governo cadrà, sarà perché Berlusconi divorzia.

Nessuno che chieda di riferire in aula.

Nessuno che comprenda che se un ministro (il minuscolo è d’obbligo e non c’è errore in questo), può impunemente, anzi gioendo, violare il diritto internazionale tutto, negare le convenzioni, mettersi contro l’ONU (cosa che tendenzialmente fanno solo le dittature e l’America), negando le basi dell'essere umani, del nostro miserevole diritto nazionale ed interno, della nostra Carta Costituzionale può farci quel che vuole, e lo farà.

Ci si può tranquillamente pulire il culo.

Nessuno che ne parli.

Niente.

Il misero sdegno della Chiesa che mi fa ribrezzo.

Mi fate ribrezzo voi per meglio dire.

Cosa pensavate che fossero gli accordi con la Libia? Caritatevoli? Pensavate che Gheddafi si prendesse a carico dei migranti per amore per impedirgli di salpare per l’Italia?

Non lo so, ditemi voi.

Cosa pensavate mentre inviavate le vostre schiere adoranti a votare quel pio uomo di Berlusconi, così devoto e casto?

Ai fondi per le scuole ecclesiastiche immagino.

A mani unte di bava.

Sdegnatevi ora voi che potete farlo sempre.

Che potete sempre gridare invocando Dio.

Il vostro Dio dell’occorrenza.

...........

Basta, non ho più voglia, non vale la pena, peggio non serve, e serve solo ad innervosirsi più, e sono già innervosita da tutto.

Tornerò al buon cibo e al buon vino.

E’ meglio.


venerdì 1 maggio 2009

guida al buon cibo..

buonasera, ben trovati, non ci si vede da tempo, probabilmente non ci si vedrà per altro tempo, in compenso per quel poco che vale, ho deciso di illustrarvi, con un ché di arroganza giocosa vivacemente attinta dal venerandissimo Artusi, i migliori posti in cui gustare del buon cibo e del buon vino in Italia... giusto perchè ci pensavo ieri l'altro..
non sono comprese tutte le regioni e me ne scuso...
comunque.
si parte.
profondo sud.
Sicilia.
Parte prima: Sicilia del nord
Ah, la Sicilia.
per molti sarebbe facile descriverla. sole, mare, profumi e arte.
riduttivo, povero e falso.
la Sicilia è contrasto, aspro, forte, violento, di un imbarazzo che ti coglie all'improvviso, dal nulla e diventa disagio.
e il disagio è duro da scrollare e perdura e senti come se avessi fatto qualcosa di non dovuto, scortese.
ed è facile dietro i sorrisi, facile, perché la Sicilia va vista con chi è siciliano, lì noti cose e capisci segni che da turista sarebbero solo graziose coreografie, buffi rimbecchi e cortesie dovute.
falso, il siculo è solo raramente veramente gentile, più spesso è solo profondamente educato, il siculo non dice no per educazione, ti aiuta, ti illustra ed altro per lo stesso motivo, ciò ricordate non significa gli siate simpatici, affatto.
la Sicilia è come i siciliani, brulla e secca, ma calda da bruciare e colorata ed eccessiva e maestosamente signora.
perché la Sicilia è una signora imbellettata e potente, fredda ed ammaliante.
e gustosa e densa.
così densa che non si sa cosa sia la fame.
così contorta che il nobile chiama ancora popolano il contadino.
e si inerpica dal mare alla montagna sinuosa e lenta come le strade chiuse.
e al mare troviamo Palermo, o Palemmo, enorme surriscaldata, caotica, povera e ricca, dolorosa.
troviamo la città dei 7 porti, 5 sopravvissuti e in uno di questi 5 porti, quello più a nord, là dove salpano i pescherecci, poco fuori dalle porte leonine, si apre un mondo.
un chioschetto fatiscente e lercio con lo stemma algida degli anni '80 e sedie blu e bianche e tavoli bassi e sbilenchi arrancati sui ciottoli subito prima della banchina del porto.
e gente.
una immensità di gente.
un cameriere irriverente e scontroso che non è cameriere.
il vino peggiore della mia vita, ma..
eh, ma chili e chili di pesce freschissimo, dai bocconi ai granchi, da gamberi a scampi, da triglie a vongole e ricci come mai visti buttati sul tavolo in ceste enormi con piatti di plastica precari.
non esiste un menù, chiedete e vi sarà dato.
chiedete e chiedete e siate silenti e godetevi il chiacchierricio confuso e dolce del siciliano.
il rollio del mare battuto da quelle barche che generosamente riforniscono il chiosco.
siate silenti e rispettosi e guardate.
godetevi il non avere fretta, ma pazienza, anche se sono le 4 del mattino e il cibo continua lento a venire verso di voi.
godetevi la luce fioca dei lampioni e l'assurdità del tutto.
ammirate la costanza nell'abusivismo sfrenato del chiosco.
ma attenzione, non siate mai troppo turisti, mai troppo chiacchieroni e allora il vino cambierà e diventerà bevibile e il tutto sarà a 10 miseri euri.
finite e risalite piano, sarà giorno, sarà caldo, sarà l'inizio del mercato, sarà vucciria, sarà la taverna azzurra che vista da fuori farà paura e non ci vorrete entrare.
sarà l'assurdo del marrone e dell'azzurro, la vecchiaia del posto, la sua trasandatezza, saranno gli alcolisti fermi al bancone, sarà il barista vecchio e indifferente.
sarà un attimo, eppure c'è qualcosa che vi spingerà ad entrare, saranno i commenti su voi che sostate sulla porta timorosi, sarà il barista che vi sorriderà sereno.
sarà il vino.
il vino fatto in casa e la bottiglia spalmata sul bancone per voi.
saranno quei 50 centesimi a bicchiere forfettari e i racconti dei vecchi.
ed ognuno avrà la sua.
sarà di mare o di terra ma ognuno là non aspetta altro che raccontarvi avido della vostra attenzione.
saranno ore fumose là dove non esiste il divieto di fumare, sarà una partita a carte rigorosamente truccata, saranno quei visi raggrinziti e vecchi, cotti che sanno di vita più di tanti altri, saranno le voci fuori, sarà solo la fame a portarvi via.
via giù nella via scalcinata fino alla trattoria shangai.
secondo piano.
palazzo scalcinato e cadente, tendone rosso e scritta rossa e bianca, assurdamente fuori luogo da essere perfetto, assurdamente kitsch, assurdamente Palermitano.
eh si, non è affatto di un cinese, né si mangia cinese, niente.
il padrone amava la Cina visitata da giovane, e portò la Cina con sé in Vucciria, il padrone la chiamò così, e divenne mito.
resta così ora, triste e penzoluta fuori dal balcone, contorta.
assurdamente buona.
ma non lasciatevi prendere da Palermo,
allontanatevi piano con la promessa di tornare, e cercate l'autostrada per cefalù, superate questo piccolo e delizioso paese, in primavera però, ed andate verso Castel di Tusa.
fermatevi e prendete fiato.
con calma parcheggiate prima dei ciottolati del centro e scendete piano siano all'atelier sul mare.
lì giratevi, guardate a destra i ciottoli della piccola spiaggia, a sinistra l'atelier.
entrate.
chiedete la lista delle stanze d'arte, prendete una stanza, non badate al prezzo, lo vale e non è eccessivo, salite e godete della fantasia.
dell'arte e della sua forma più strana.
godete dell'idea di un uomo geniale che ha fatto dell'arte un luogo di sosta e di ristoro.
un uomo che ha da raccontare di un sogno e di come si realizza.
godete della fantasia della stanza del profeta dove ho dormito la prima notte in mezzo alle parole di Pasolini e con una intera parete a vetro sul mare, sotto un tetto di fango e steppa secca ridipinta,
dove il letto è così grande da diventare casa e sabbia, e ciottoli e parole e luci e libri e limiti inesistenti.
dove l'alba e il tramonto dal letto hanno un colore speciale.
un sorriso diverso dato con gioia.
o prendete l'hammam e andate in oriente.
calatevi in una stella e dormite di rosso.
bagnatevi piano con acqua e sdraiatevi sui ciottoli neri.
voltatevi, acqua, mare, azzurro, pace.
e quando scendete curiosate, scoprite gli anfratti e gli angoli pieni di sculture e dipinti, piante e ciottoli e mare e scoprite i soffitti tappezzati di giornali e riviste.
e nell'uscire non andate lontano.
mangiate nel ristorante dell'albergo.
mangiate sul mare in sedie di vimini e tavoli intarsiati alla luce delle sole candele.
mangiate piano le cozze e il salmone, lo spada e le vongole.
e se non volete sicilia nel vino godetevi il riesling o la ribolla gialla che vi offriranno.
sentite tutto fino alla fine.
piano.
ci vuole lentezza in certe cose.
nel lasciare Castel di Tusa prendete la via della mitica Targa Florio, nel parco delle Madonie.
lì ammirate Polizzi generosa e Petrana sottana.
fermatevi spesso a vedere, non solo guardare.
il giallo dei campi, il verde dei boschi.
le colline dolci e le case sparute.
godetevi l'assenza di esseri umani e immaginate quelle auto in quelle curve.
le soste nelle masserie sulla strada.
il silenzio, il vento forte e dolce che porta l'odore secco della terra.
salite fino alla cima.
fermi, Petralia Soprana.
borgo antico di indubbia bellezza con una curiosa quanto assurda trattoria.
una trattoria comunista, a prezzi comunisti, con vino comunista, padroni comunisti, figli comunisti in Messico in cerca di Marcos.
e un piatto curioso che non pensavo esistesse.
di cui ho a lungo dubitato l'esistenza.
per il vero ne dubito un po' tuttora..ma insomma l'ho mangiato, me l'hanno confermato, descritto, ho visto dei cartelli che ne richiamavano la pericolosità nel parco e insomma.. e forse..bah..
beh giudicate voi: il cinghiomaiale.
si si, cinghiomaiale.
non scherzo. giuro.
ebbene cos'é?
un assurdo incrocio tra un maiale e un cinghiale, ma nato in natura!
non vi dirò come si dice sia nato.
questo ve lo dovrete far dire mentre gustate il suddetto nella pasta, oppure da solo, arrosto, lesso, con melanzane, farcito, etc etc..ma innaffiato mi raccomando!
ed allora via nerello mescalese..
e grappa e un caffé a una vecchia macchina degli anni '50.
poi scendete cauti nei vicoli poco illuminati e fermatevi un po' in piazza dal balcone della chiesa guardate in là, in lontananza, l'enormità della terra.
l'urgenza di andarvi incontro.
to be continued..

mercoledì 25 febbraio 2009

barcastoppisti...

eccomi con l'ennesima follia, ma Dio quanto è bella questa follia..
sapete chi sono i barcastoppisti?
sono coloro che si imbarcano gratuitamente su una barca, generalmente golette, in cambio devono alternarsi al capitano nei turni di vedetta e di guardia del timone.
non è necessario nessun brevetto, al più conoscere i rudimenti della cucina e della matematica, per il resto si è mozzi a costo zero sia per loro che per voi, escluse, ovvio, le spese del cibo da dividersi tra chi è a bordo...
ed allora pensavo, dopo aver parlato con una persona a Nuoro che l'ha fatto, perché no?
esistono migliaia di rotte, migliaia di porti in cui è uso prendere a bordo dei barcastoppisti.
mi sono debitamente informata ed allora..per i rudimenti senza trascendere subito nella transoceanica: La Spezia, partenza agosto, giro per tutto il mediterraneo: 3 settimane..se si arriva a capo verde 1 mese o 5 settimane..
poi si...poi una volta fatta quelle..un po' di rudimenti..un po' di abitudine, un po' di vita...beh allora si pensa a Sydney...in dicembre e da li' New Zealand, Nuova Papua Guinea e la transoceanica...
si la transoceanica...e lì è mare e vento e acqua e sole e natura e tu e il rollio della barca il niente, il niente attorno..e l'idea mi piace..mi piace pericolosamente...forse troppo...
ovviamente il tutto ha i suoi rischi.
e sono alti, inutile negarlo.
il tutto però è una scelta, ed è per questo che 3 settimane in giro per i mediterraneo iniziali possono aiutare..
e poi...
ed allora il lavoro di merda che faccio acquista un senso, il senso di un biglietto aereo per imparare la lingua inglese, fondamentale oramai, magari in Australia, magari tra l'Oceano e il bush, nell'infinito Queensland della grande barriera corallina e poter scegliere di non tradurre ciò che non voglio e forse dimenticarmi di essere italiana.
e lì vorrei attraversa metà dell'Australia in mezzo all'assoluto nulla e scendere in riva all'oceano, ed ho l'assoluta certezza che non ostante questa vita sia davvero brutta così mio sale, lì sarei serena ed anche tu, lo so.
e poi magari smettere di invidiare chi nei porti può salire su una barca, perché lì sopra è davvero diverso e davvero non conta più nulla.
e ragionando così poi penso che tutto è più vicino e un po' mi affeziono all'idea.
e se mi affeziono alle idee io mi applico, e cercherò di fare tutto ciò che posso per arrivare lì. lo so, lì o altrove, basta che riesca, e prima o poi riuscirò..
e ricordo che tra voi qualcuno voleva cambiar vita..si, ricordo così..

giovedì 15 gennaio 2009

il genocidio di Gaza

si potrebbe citare l'intera storia di questa regione.
sviscerare tutte le ragioni che possono portare un popolo ad agire come sta agendo, in entrambi i lati.
si può continuare a perseverare nel lassismo e nello stupido pietismo che impedisce una reazione ferma contro Israele.
si può fare.
io lo lascio fare ai commentatori che inondano le nostre TV e quelle di tutto il mondo, nessuna esclusa.
a me preme sottolineare che una nazione ne sta praticamente sterminando un'altra e che non si fermerà.
mi preme ricordare che Voi Israeliani siete nuovamente entrati a Gaza, che lo fate da anni sistematicamente, impuniti, anzi protetti.
Vorrei sottolinerVI che del Vostro giubilo perché ogni 200 morti avete colpito un PRESUNTO terrorista ne faccio a meno.
Nemmeno voi sapete se ne avete colpiti e quanti ne avete colpiti, come potreste dirlo?
Vorrei anche ricordarvi che le bombe intelligenti non esistono, esistono solo morti e mutilati, e che perdio il 90% di questi morti non c'entrano nulla con la Vostra guerra e con quella di Hamas, nulla, sono solo un numerello in più, incolore, una somma, un inutile conto.
Vorrei anche farvi vedere le case vuote e distrutte per come le vedo io.
Vorrei farvele vedere perché, anche se voi detestate il paragone, quelle case non sono diverse dalle Vostre 60 anni fa.
la stessa disperazione, ma il peggio è il non capire il perché, o il chiedersi che si è fatto per meritarlo.
perché là oggi, RICORDATEVELO,ci sono altri che fuggono, che si nascondono, che tremano al sentire il suono di passi militari.
ma infine hanno solo cognomi diversi.
cognomi diversi morti.
e mi turba l'idea che l'uomo ha da sempre che vi siamo morti più importanti di altri.
mi annichilisce l'arroganza di pensare che un morto che ci è simile, vicino, conti più di quello lontano.
e allora ditemi davvero un morto Israelita conta più di un morto Palestinese?
un bimbo israelita ha sogni diversi da uno Palestinese?
no., entrambi giocavano, entrambi ridevano alla stessa maniera in cui giocano e ridono tutti i bimbi del mondo.
Voi amate ricordare la Meyer e dietro la sua bella frase carica di romanzo sostenete che non perdonerete i Palestinesi per avervi costretto ad ucciderli.
concedetemi un sorriso amaro su questo.
Voi mentite e lo sapete.
forse qualcuno ci crede in quella frase, ma quanti?
il triste è che avreste dovuto imparare l'inutilità e l'orrore della guerra tanti anni fa.

mercoledì 19 novembre 2008

pensieri...3

Stasera sono stanca.

Stanca davvero e mi sembra di avere nulla a che fare con l’inutilità di queste giornate, consegno compiti che scrivo ad occhi chiusi, vergognandomi di doverli sottoporre a giudizio per quanto fanno schifo.

Mi motivo con l’esame e maturo la perplessità, l’alta probabilità di una bocciatura, la mole degli istituti è tale che oramai mi sfuggono, e perdo in sicurezza.

Non c’è niente di peggio che scrivere qualcosa senza essere convinti di ciò che si scrive, quantomeno per un’aspirante avvocato.

Probabilmente mi si schiariranno le idee, probabilmente peggiorerò.

Probabilmente nulla.

Perché forse peggio dello scrivere senza convinzione è lo scrivere senza crederci.

Perché fondamentalmente forse non me ne frega niente.

Non mi frega di scrivere del CONDOMINIO!! Io quelli del condominio farei come per lo stadio, li chiuderei tutti dentro un’arena e pace, dopo qualche ora si va a raccogliere i vivi, basta.

E invece la gente ci si avvelena la vita con le questioni condominiali e diventano possibili e patetiche tracce d’esame.

Mi distraggo, ma non penso veramente, mi faccio solo prendere dalle sensazioni, tutte quelle che capitano, che sono con me ora, forse nessuna veramente bella.

Allora vorrei solo le tue braccia attorno a me, chiudere i libri ed andarmene, lontano.

giovedì 13 novembre 2008

pensavo2..in 5 minuti...

che chi non ha voglia di lavorare è bene stia a casa, senza intasare il già saturo mondo del lavoro
che l'arroganza, l'assenza totale di stile e l'ignoranza sono assai comuni, troppo perché io viva bene da queste parti..
che sono fiera della mia categoria oggi, e che la Cassazione, seppur sviando il problema di base ha ben gestito la questione consenso al trattamento medico, e viva il II comma dell'art. 32 costituzione.
che spero che per un moto di fierezza non venga quello della delusione per l'irruzione alla scuola Diaz...nonostante i gip al tempo si siano abbondantemente espressi con moti di condanna...
che non dovrei pensare ma studiare, ancora e sempre in quei momenti liberi che restano.
buonaserata e buonanotte.

martedì 4 novembre 2008

inutilezze

pensavo...
- come è possibile che io abbia meno tempo ora di quando lavoravo?
soluzione a) non facevo un cazzo al lavoro.
soluzione b) sono io che mi convinco di questo, così quando penso che sono disoccupata non mi prende male.
- obama, secondo il nostro stimato PRESIDENTE, è ABBRONZATO, SILVIO O SILVIO ma quanto mi erano mancate le tue gaffe tu non sai..
- ma perché le persone accusano sempre le altre delle proprie miserie? ma ognuno si tenesse le sue e che cazzo!
- dell'Utri ha sostenuto che l'antimafia costa troppo, non contento ha sostenuto come avesse ragione nel sostenere l'innocenza di Mannino, ehm....come spiegare..mica la Cassazione ha detto che è innocente, ha rinviato in appello per la statuizione della rilevanza penale delle condotte ascritte a Mannino, ribadendo i canoni di determinazione del concorso esterno in associazione mafiosa, è diverso onorevole, diverso, non confondiamoci..
- immersa nella riflessione sui mali del mondo, mi domandavo ove collocare, soprattutto in che posizione l'annoso problema della stupidità congenita dell'essere umano, si accettano suggerimenti.
- la prova del miele è davvero un libro grazioso, facile facile, ma davvero interessante...
- facebook è davvero uno sputtanamento mondiale, divertente però...
- che nella pasta alla carbonara l'uovo non va assolutamente cotto, e il nebbiolo non ci sta un cazzo bene come abbinamento e io a tutt'ora ho fame.
- pensavo anche che chi lavora in Rai è fortunato perché è tutelato.
- che il disegno di legge sul testamento biologico non è fatto da capre perché affidare, seppur metaforicamente, alle capre tale paternità mi esporrebbe ad una possibile querela per diffamazione da parte delle capre stesse.
- poi pensavo al perché penso invece di studiare..bah, tanto...
...to be continued...